BiroRobot è dotato della sensibilità attraverso sensori artificiali che colloquiano con l'esterno inglobando informazioni sull'utilizzo dell'energia. Va dall'analisi degli elettrodomestici alle macchine più importanti delle industrie. Raccolti i dati, in tempo reale, vengono elaborati con degli algoritmi. Tali dati si analizzano e si incrociano e vengono trattati con delle matrici per far comprendere sempre più come viene utilizzata l'energia per poi dare i migliori consigli per un suo utilizzo ottimale. Se ad esempio si è fuori casa e al nostro rientro BiroRobot ci dice, attraverso il nostro pc, tablet o smartphone, perché colloquia con i nostri apparati elettronici più utilizzati, che il forno a microonde ha consumato come se fosse stato acceso vuol dire che lo stesso ha generato dispersione. Sciorina qualcosa che non sapevamo. Così quando siamo a casa: BiroRobot analizza quante volte apriamo il frigo e quante volte accendiamo le luci. Ci da un quadro e ci dice che forse dovremmo ottimizzare i nostri comportamenti ed essere più attenti per noi è per il nostro Pianeta. Se invece pensiamo ad un'industria, che genera un prezzo finale troppo alto per un cliente e si rende conto, se ad esempio si tratta di fonderia, che tale prezzo va alle stelle perché un forno genera parecchio consumo elettrico, attraverso BiroRobot può capire come modulare il consumo, capire il suo andamento e migliorarne le performance dando consigli all'energy manager sia sul suo corretto utilizzo (in che ora e come) che al giusto utilizzo ( perché viene utilizzato e in che frequenza) applicando il risparmio al prezzo finale e abbattere i costi. Il robot è composto da un corpo rigido, dotato di bracci rigidi e cammina.
Cosa fa Biro
Biro fa quello che noi tutti facciamo ogni giorno. Incarna lo spirito delle persone studiate nei loro comportamenti più frequenti. Ovvero tendenza al risparmio (indotto o meno), ricerca delle fonti di risparmio (investimenti in pratiche virtuose o mania per le pratiche quotidiane, come ad esempio: dal fare la lavatrice di notte o comperare lampade a risparmio energetico) e ottimizzazione delle risorse che si hanno per combattere e adattarsi con nuove idee ad una crisi partita nel 2008. Quando lo fa BiroRobot lo fa ogni giorno e ogni secondo. Ha un algoritmo che permette (a differenza dei contatori elettronici in uso oggi) di monitorare l'energia che CONSUMIAMO, PRELEVIAMO E REALMENTE UTILIZZIAMO.
Come lo fa
1. Sensori posti negli occhi che rilevano la presenza di persone, cose e dispersioni. Questo perché analizzando la presenza delle persone (in base al primo principio della termodinamica in cui l'energia si trasforma non in continuazione e si adatta in base al proprio utilizzo, come avviene per Google sui cookie e pare ranking) capisce chi sta utilizzando l'energia, come la sta utilizzando e perché.
2. Algoritmo interno: il quale ha lo storico dei consumi e provvede ad incrociare i dati rilevati in real time con quello che è l'abitudine delle persone di quella data famiglia o azienda. Ci dice come stiamo utilizzando l'energia e se la stiamo utilizzando in maniera corretta. Colloquia con un calcolatore esterno, sia attraverso sim che attraverso Wi-Fi, per redigere i consigli e il monitoraggio effettuato ogni 30 gg. Colloquia anche, vedi novità 2015 sotto, con il nostro pc o smartphone in real time facendoci un quadro preciso ed immediato.
3. Business solutions: ovvero un report che ci dà consigli e ci dice come stiamo e se stiamo utilizzando l'energia, anche attraverso gli elettrodomestici, ricordandoci quali sono i parametri corretti per una maggiore sostenibilità e attenzione al 20-20-20 redatto dal Protocollo di Kyoto!
Lo Scopo di BiroRobot
Lo scopo del Robot “Biro”, è quello, sulla scia del fenomeno dei Big Data, di monitorare, analizzare e ottimizzare l’incredibile mole di informazioni che oggi sono immagazzinabili e che è possibile velocemente elaborare. Questo Robot, alto circa 35 cm, con pannellini fotovoltaici sulle spalle, ha una scheda interna che raccoglie i dati storici e i dati in tempo reale dei consumi energetici. Colloquia con l’esterno attraverso i suoi occhi in cui sono posti degli infrarossi. Il robot, che quindi già al suo interno un microchip con le abitudini energetiche della famiglia presa in questione, studia per 30 gg e più il volume dei dati globali della casa, dalla più banale accensione e spegnimento delle luci e frequenza dell’accensione stessa, alla più complicata analisi dei dati relativi all’assorbimento energetico degli elettrodomestici con o senza la presenza di persone.
L’invenzione fa riferimento all’ambito delle reti, o meglio a quelle intelligenti o evolute. Vuole essere uno sviluppo delle smartgrids. Nello specifico smartgrids, è l'insieme di una rete di informazione e di una rete di distribuzione elettrica in modo consentire di gestire la rete elettrica in maniera efficiente e per un suo uso più razionale, alimentata da energie rinnovabili, che implica l’adozione di tecnologie innovative in diverse aree: dalle reti di distribuzione elettriche, alla generazione distribuita, alla gestione dei carichi, alla mobilità elettrica, allo stoccaggio e servizi integrati per le smartcities. Verrà redatta una soluzione per rete sotto un profilo “smart”. Ovvero come insieme di soluzioni innovative e tecnologiche con lo studio dello stato dell’arte. Tutto diretto ad un controllo ottimale di tutti i componenti che permettono un migliore rapporto tra una rete di produzione, una di distribuzione e una alfabetizzazione di base delle famiglie e industrie. In tal senso si aprono opportunità di sviluppo in vari settori. Dal monitoraggio dell’impianto da costruire, all’analisi dei dati che vengono fuori dalla mobilità fino si sistemi di controllo dotati di apparati di comunicazione. I sistemi di intervento saranno diretti verso per la regolamentazione, la verifica di energia che tenga il flusso discontinuo della potenza immessa e incentivare “il prestito” dell’energia tra le abitazioni e siti industriali dopo opportune analisi della singola famiglia o industria. In generale l’approccio ‘smart-grid’ mira a ridurre i costi energetici riducendo i picchi di consumo che si manifestano. Questo richiede una maggiore capacità della rete, un adeguamento delle infrastrutture, e quindi maggiore attenzione agli sprechi e un crescente equilibrio fra domanda e offerta.“Smart” assume quindi il significato di uso intelligente delle risorse naturali e riciclo senza spreco con distruzione dove serve. Detto ciò, credo che la definizione di “Smart grid” sia ormai superato, in quanto l'approccio non è solo tecnologico, e parlerei invece di “Smart Vision”, dove lo stesso concetto può essere applicato a tanti ambiti anche non energetici come internet, social network, big data e addirittura il calcio. Il sistema di distribuzione elettrica può essere rappresentato e analizzato utilizzando una rappresentazione della rete, ma si tratta di una rete complessa, per la cui comprensione dobbiamo quindi utilizzare una nuova metodologia che coinvolga diversi ambiti di ricerca e l’unione di forze eterogenee, per una visione globale e con una prospettiva futura della questione.
Marco Santarelli