Più valore alla qualità enologica abruzzese
Fin dalla sua fondazione, Citra ha la mission di raggruppare le più importanti realtà vitivinicole della provincia di Chieti per selezionarne, controllarne e valorizzarne la migliore produzione enologica da un unico punto di vista: la qualità.
PERCHÈ IL NOME CITRA
Citra: un nome, una storia “Nomina sunt consequentia rerum” (Giustiniano)
Il forte legame con il territorio si evince a partire dal nome, che i soci fondatori hanno voluto dare all’azienda nel 1973. La parola Citra, infatti, è un avverbio latino, nome di uno dei due Principati in cui risultava suddiviso l’Abruzzo nelle carte geografiche del Regno dei Borbone e dello Stato Pontificio, risalenti al XVIII secolo, a prima dell’Unità d’Italia.
Il nome Citra, identificativo dell’area nel quale sono locate le nove cooperative che formano il Consorzio, è denso di significati: esprime il forte legame con il territorio e rimanda a un’antica sapienza vitivinicola che nel chietino si perde nella notte dei tempi.
PERSONE CITRA
Chiamatelo senso di appartenenza, spirito di corpo o se preferite unità d’intenti. Fatto sta che il viticoltore Citra è parte integrante di un progetto ambizioso che dà i suoi frutti, il socio-viticoltore Citra si riconosce con orgoglio in un marchio che progredisce con passo sicuro. 3.000 soci, 6.000 braccia: il loro entusiasmo, la loro passione, il loro costante impegno sono il nostro capitale più prezioso.
Di generazione in generazione, di padre in figlio, il testimone passa di mano in mano, con il suo carico di conoscenze e saperi, di abilità e abnegazione, di atavico rispetto per la natura e impegno infaticabile. È così che l’antica cultura della lavorazione della vite si rinnova nel solco della tradizione. L’alternarsi delle stagioni detta i tempi, i nostri viticoltori con dedizione accudiscono le viti e gioiscono dei loro frutti.
LA BOTTAIA
In religioso silenzio si compie un piccolo miracolo: nobili frutti della natura si trasformano in uniche e irripetibili opere d’arte.
Luci soffuse, atmosfera rarefatta: si provano mille sensazioni nella bottaia più grande d’Abruzzo. Nella quiete più assoluta riposano i vini di razza, affinandosi in preziose botti di rovere e barrique, che donano sapori e sentori inconfondibili. La Bottaia di Citra è tra le più grandi del centro-sud Italia, per estensione e capacità di evoluzione in legno. Le prime due sale sono state costruite nel 1975 e ospitano botti in rovere di Slavonia, di dimensioni che variano da 2.500 a 15 mila litri, e in cui il vino sosta per un periodo che varia da 1 a 3 anni. I locali sono a temperatura e umidità controllate.
L’affinamento in legno è previsto per vini di gamma medio-alta che hanno una struttura importante. Il periodo di affinamento è un fattore fondamentale per l’evoluzione del prodotto, in funzione delle caratteristiche del vino e dell’annata.
LA BARILAIA
È il nostro principale orgoglio: la chiamiamo anche Barricaia ed è suddivisa in due aree.
La prima zona di affinamento, dove alloggiano 600 barrique, è condizionata da 5 termo diffusori di aria umidificata che mantengono temperatura e umidità costanti nell’ambiente;
Nella seconda zona di fermentazione/affinamento avviene la fermentazione dei vitigni a bacca bianca in barrique. Nel periodo fermentativo, l’ambiente è portato a una temperatura di circa 5°C e la temperatura all’interno delle barrique è mantenuta sui 18°–20°C. La temperatura dei mosti è importante per un’evoluzione ottimale della componente aromatica. Dopo la fermentazione, per almeno 12 mesi si procede all’evoluzione, a temperature di 15°–18°C. In questo periodo si effettuano i travasi e la rotazione periodica dei barili su se stessi (batonage) per rimettere in sospensione il deposito che si forma a fine fermentazione (élévage).
PERCHÉ IL LEGNO?
Legno, Ampolla, Evoluzioni, Intensità, Tonalità, Estratto.
Perché il legno. I primi contenitori per il trasporto dei liquidi alimentari, oltre a otri e giare, furono le botti di legno. Nel Medioevo si poté costatare che durante il trasporto, “il passaggio in legno” conservava inalterate le caratteristiche cromatiche e i sentori del vino, esaltandone le congenite peculiarità organolettiche e arricchendo di complessità agli aromi e donando lunga persistenza..
Ampolla sulle botti. Denominata bicchiere colmatore permette di controllare il livello del vino evitando il passaggio dell’aria. Il principio di funzionamento è simile a quello di una valvola idraulica.
Evoluzione della componente aromatica dei vini affinati in legno. È determinata da composti provenienti dal vitigno e da altri che si sviluppano durante il processo fermentativo. L’ossigeno è alla base di tutte le reazioni chimiche che avvengono in natura e anche nel vino l’evoluzione della componente aromatica è regolata dall’ossigeno. Attraverso il legno avviene un micro-dosaggio dell’ossigeno che, disciogliendosi molto lentamente nel vino, aiuta le reazioni evolutive degli aromi.
Evoluzione della componente cromatica dei vini affinati in legno. I tannini presenti nel legno favoriscono la stabilità del colore e la sua durata nel tempo. Infatti, gli antociani, pigmenti coloranti contenuti nella buccia delle uve rosse e facenti parte della grande famiglia dei polifenoli, legandosi stabilmente con i tannini dei vinaccioli prima, e del legno dopo, diventano longevi. La componente cromatica del vino assume importanza fondamentale alla vista:
intensità: quantità di colore di un vino;
tonalità: tipologia di colore – dal violaceo dei vini giovani, all’arancione dei vini maturi;
Dal punto di vista del gusto, l’estratto è la componente di un vino che quantifica la sua corposità: iù intenso è il colore, maggiore è l’estratto, e migliore sarà il vino al gusto.