L’ Azienda, con una superficie di 35 ettari, in regime di Agricoltura Biologica Certificata A.I.A.B. è coltivata per 30 ettari a vigneto e 3 ettari a uliveto su terreni particolarmente vocati ed in grado di esaltare le caratteristiche organolettiche del Montepulciano d’Abruzzo.
Le tecniche colturali, tese alla ricerca continua del miglioramento qualitativo, consentono il raggiungimento di rese produttive ben al di sotto dei limiti fissati dalla disciplinare.
Al centro della tenuta si erge una fortificazione che domina tutta la zona circostante, chiamata Torre Raone, in onore di Raone da Poliano che ne ordinò la costruzione nel XI secolo. A quel tempo Loreto Aprutino era dominata dai Normanni, difatti Raone da Poliano era uno dei discendenti di Tancredi duca di Normandia, proprietario di un piccolo feudo a Hauteville, sulla Manica. I normanni erano arrivati in Italia per aiutare le città della penisola a liberarsi dai Bizantini.
FILOSOFIA
I metodi di coltivazione sono assolutamente non invasivi, incentrati sulla necessità di esaltare le caratteristiche naturali dei vigneti e degli uliveti autoctoni.
Questo è il principale obbiettivo dell’azienda, esaltare i prodotti tipici della zona, cui spesso diffuse tecniche di produzione incentrate sulla quantità piuttosto che sulla qualità non hanno reso giustizia. Un altro riflesso dei principi di fondo che regolano l’attività della cantina nella Tenuta Torre del Poggio è, ad esempio, l’uso molto limitato di barriques. Questo proprio per evitare di soffocare gli eleganti e delicati profumi ed i sapori naturali caratteristici del vino, con aggressive sensazioni olfattive e gustative derivanti dalle diverse essenze legnose.
Per quanto commercialmente appetibile, dato il successo delle barriques negli ultimi anni, questa coraggiosa scelta mira ad offrire ai propri clienti un prodotto unico, non omologato e diverso da qualsiasi altro.